CHI E' MONTI

DEDICATO A NAPOLITANO

Andrea Onori : "Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.

E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.

forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini
(e bunga bunga).
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento".

cherchez la femme.

DI LAURA PICCHETTI: EBBENE SI !!!!
HO INTENZIONE DI ROVISTARE UN PO' NELLA VITA DI MARIO MONTI E SUA MOGLIE .

Ma non in cerca di pettegolezzi da guardare dal buco della serratura , ma solo per metterne a fuoco idee , scelta degli amici con cui si sono da sempre intrattenuti e la loro lenta e costante ascesa nella societa nordica....noi del sud terroni e maltrattati siamo ogni giorno di piu lontani e tenuti a distanza da tutto cio .... e non passa giorno senza che qualcuno non tenti di dimostrare che i corrotti sono solo al sud.

IO RITENGO SIA ORA DI FINIRLA!!!!

Cosa Cavolo e'....... un vestito Curiel???

LO HA INDOSSATO LA SIGNORA MONTI ALLA SCALA ....E IO MI SONO INFORMATA....NON POTEVO RIMANERE NEL BUIO MERIDIONALE:

http://www.vanityfair.it/starstyle/sfilate/sfilata/pe-2011-haute-couture/raffaella-curiel/slideshow#355129

«I MIEI abiti? Per un ricevimento al Quirinale, non certo per andare ad Arcore». Usa l' ironia. Graffiante e un po' ruvida, Raffaella Curiel, la stilista meneghina che da decenni veste le mogli degli uomini della Milano che conta.

E nella terza giornata di sfilate di AltaRoma fa della sua collezione anche una sfida alla «volgarità in tv fatta di liti e parolacce» e al «gossip su nipoti di Mubarak.

I miei - scandisce - vogliono essere capi anti bunga-bunga...» C' è anche Clio Napolitano, in platea, quando la sfilata si apre con l' inno di Mameli, e assiste in piedi mentre sulla passerella sfila per la prima di due apparizioni una modella in abito tricolore.

Anche Gattinoni aveva voluto affidare a una mannequin un messaggio di unità, e un invito al silenzio e alla riflessione.

Ma la stilista che del bon ton ha fatto il suo fiore all' occhiello fa un appello esplicito ad abbassare tutti i toni.

«Perché l' Italia non è il paese delle escort: è un paese fatto da gente che fa un gran bene, che lavora sodo».

Difende le donne, Lella Curiel: «Perché il 90 per cento di noi italianeè fatto da persone che si alzano la mattina, si profumano, portano i figli a scuola e poi vanno in ufficio».

E quanto alle cortigiane, «ci sono sempre state fin dai tempi di Messalina», spiega ridendo mentre spegne l' ennesima sigaretta. Risultato: in passerella ecco donne «fiore» e assolutamente femminili.

Ci sono i tailleur, i suoi «curielini».

E gli abiti nati pensando alle opere di Botticelli, ai quadri di Alma Tadema e Sonia O' Keefe.

Sfilano pantaloni morbidi in canapa, giacche in maglia di rafia con ricami in legno.

Sottovesti di chiffon a più strati e vestiti impalpabili di organza. Anche la sposa è tutto un fiore, di colori pastello.

Sulla testa, una corolla di anemoni.

ALESSANDRA PAOLINI

venerdì 25 novembre 2011